"Adriana Filippi, reporter di guerra"

Le riflessioni degli allievi dopo lo spettacolo dedicato ad una protagonista della Resistenza

Immagine profilo

da Segreteria

del lunedì, 22 novembre 2021

Lo spettacolo è stato rappresentato per le classi V e per le classi III della Secondaria.

Grazie all'iniziativa del Comune di Boves, il 5 novembre è stato replicato per le classi terze della Scuola Secondaria di I grado lo spettacolo di Elisa Dani "Adriana Filippi, reporter di guerra" (con con la partecipazione di Rosanna Marro, le immagini di Francesca Reinero e le musiche al contrabbasso di Carlo Chirio), che fa rivivere attraverso la figura della storica reporter la storia della Resistenza in Valle Colla. 

Gli allievi hanno redatto le loro riflessioni che qui riportiamo .

I ragazzi della 3 D sono rimasti molto colpiti dal coraggio della protagonista, da qualcuno definita “donna con la D maiuscola”, capace di affrontare a viso aperto i tedeschi, per proteggere i ragazzi e continuare a offrire il proprio impegno nella loro istruzione. Quasi tutti hanno apprezzato il fatto che lo spettacolo fosse ambientato a Boves e a S. Giacomo, luoghi conosciuti, a loro affini; per molti ragazzi i fatti oggetto della rappresentazione erano del tutto sconosciuti. In classe è emersa la profonda portata emotiva dello spettacolo, accompagnato da una colonna sonora che ha ulteriormente contribuito a rendere toccanti i temi della rappresentazione.

Adriana Filippi era anche una pittrice: era una sua grande passione. Dipingeva persone, momenti di guerra, scene quotidiane:  i suoi alunni, perché si potessero distrarre dalla guerra, ma anche per trasmettere loro la passione verso la pittura e per aiutarli ad osservare la natura che li circondava; gli adulti, come “foto ricordo”: erano partigiani, contadini, artigiani oppure semplici cittadini di S.Giacomo e della vallata. Non essendoci macchine fotografiche, per essere ricordati  chiedevano un ritratto.  Al giorno d’oggi scattare una fotografia è semplice e veloce (e non sempre diamo tanto peso a ciò che immortaliamo); a quel tempo invece questi quadri (la maggior parte dei quali è conservata nella Scuola di Pace di Boves) avevano grande valore, sia affettivo che simbolico. Questo spettacolo è stato per noi significativo e ci è rimasto impresso grazie alle forti parole usate dalla protagonista, alla musica e alle immagini che hanno fatto da contorno. (classe 3B)

Lo spettacolo ha trasmesso molte informazioni nuove, ma soprattutto molte emozioni e ci ha riportato all’atmosfera dell’epoca. Ci ha raccontato di un mondo in guerra dal punto di vista di una donna, una pittrice, una maestra, una partigiana. Ci hanno colpito il coraggio e la tenacia di Adriana Filippi che, di fronte alla guerra, ha deciso di non lasciare Boves, di non nascondersi, ma di prendere una parte, di diventare partigiana improvvisandosi infermiera, aiutando e curando i partigiani bovesani. Tutto ciò non abbandonando mai la sua grande passione, la pittura, dipingendo ciò che vedeva nei suoi quadri che vennero nascosti sotto la neve per evitare che venissero trovati e che sono diventati testimoni di quel tempo. (classe 3C)

È stato emozionante assistere allo spettacolo su Adriana Filippi per tanti motivi. Innanzitutto è stato bello dopo tanto tempo poter tornare a teatro, in particolare nel teatro Borelli di Boves che ci ha accolto nella sua nuova veste. Inoltre, ci è piaciuto approfondire la figura di Adriana Filippi. Molti di noi già la conoscevano perché avevano sentito parlare dei suoi quadri alle elementari. Tuttavia la storia di Adriana donna e "reporter di guerra" non ci era ben nota. Siamo rimasti colpiti dalle immagini che venivano proiettate sul maxischermo, le abbiamo trovate molto evocative. Con un tratto essenziale e pochi colori contrastanti e simbolici (il rosso, il nero e il bianco) l'autrice ha saputo ridisegnare i quadri di Adriana e accompagnare visivamente la narrazione che avveniva sul palco. La presenza poi di un vero musicista sul palco ha reso lo spettacolo ancora più emozionante. (classe 3E)